i.r.a.

I.R.A.

i.R.a.

I.r.A.

io non so reagire alle approssimazioni

indecenti le regole aggiustate

invece che reagire abbozzare

irridi, rigetta, analizza

in che regno c'è anelito?

IRA: Impeto rabbioso e incontrollato, Indignazione, Violenze generate da faziosità, da discordia, Furia degli elementi naturali . . .

L’ira, dei 7 vizi capitali, è l’unica che abbia veramente il coraggio di dire, quello che si è nascosto, nell’angolo più buio del nostro cuore.

L’ira è un impeto dell’animo che si sfoga e può arrivare fino alla vendetta.
Ci si cade perché si vuole respingere un’ingiuria superandola di gran lunga non solo con altre ingiurie verbali ma anche con azioni concrete.
Si vuole colpire l’avversario, come sfogo dei più bassi istinti, mentre la mente perde lucidità e la volontà viene privata della libertà d’azione. All’improvviso una persona scoppia e l’ira si impossessa di lei.
Allora non c’è ragione che tenga e neanche servono intermediari.
Si può colpire a morte, o venire duramente alle mani, non solo in un momento in cui uno perde la testa, ma anche a sangue freddo, in perfetta lucidità.
L’ira se non viene domata può sempre esplodere anche contro i nostri principi morali.
Quando però nel nostro cuore si annida l’odio, che è un profondo sentimento, deliberatamente voluto, di grave avversione e ostilità verso una o più persone, sì da essere indotti a fare o anche solo a desiderare per loro del male, allora l’ira ha il suo campo aperto.
L'ira è un moto di ribellione quando ci sentiamo offesi da qualcuno, urtati e infastiditi da eventi che non collimano con il nostro modo di pensare. Rimaniamo contrariati, ci riteniamo danneggiati e ostacolati nei nostri desideri.
L'uomo è un essere pensante dotato di coscienza e sa, in cuor suo, ciò che è bene e ciò che è male, naturalmente in rapporto all’evoluzione individuale, quindi, quando è succube di uno scatto d’ira, si accorge, in base al suo sentire, di stare esagerando.
Ma preso ormai dalla corrente tumultuosa della passione (dunque è passivo) non riesce più a frenare e a controllarsi, e le conseguenze possono diventare gravissime.
Nessuna età né persona è esente dall'ira; la più universale e certo la più contagiosa di tutte le passioni; la maggior parte, infatti, delle altre offende gli individui separatamente mentre essa contagia in un istante tutto un popolo perché un'intera folla, sollevata da pochissime parole può arrivare addirittura al linciaggio.
Le offese all'amor proprio, alla vanità, all'orgoglio ferito e gli ostacoli opposti ai nostri desideri, sono le cause che più spesso sviluppano in noi questa terribile reazione dell'anima.
Una concausa assai importante è la debolezza che hanno parecchi genitori di concedere ai figli tutto ciò che chiedono con grida e atti d’impazienza.
Quando il bambino si sarà servito una volta con buon successo di tale mezzo per ottenere quello che brama, continuerà per istinto ad usarlo; e, se vi ricorre spesso, come potrà poi correggersi di un vizio di cui l'abitudine avrà fatto una seconda natura, mentre un’educazione cominciata fin dalla culla l'avrebbe senza dubbio distrutto o almeno modificato di molto.
Non v'è precauzione che basti a mettersi in guardia contro questo dispotismo della debolezza.
Il sospetto, le errate e preconcette interpretazioni dei discorsi altrui, le supposte offese, la presunta mancanza di rispetto verso la propria persona, sono ulteriori assurdi pretesti che danno fiamma a questa diabolica esplosione di follia.
Gli impulsi della collera, da qualunque causa provengano accecano gli occhi dell'anima impedendo di contemplare il Sole della Giustizia Divina.
"Non tramonti il sole sulla vostra collera, e non fate posto al diavolo" (Ef 4,26).
La collera può anche non esplodere, ma impedisce che si introduca in noi la splendida Luce dello Spirito. Gesù dice: "Se presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lasciala e corri prima a riconciliarti con lui e così, ritornando, potrai presentare il tuo dono a Dio." (Mt 5, 23-24).
San Paolo in 1 Tm 2, 8 consiglia di pregare in ogni luogo, elevando mani pure, senza collera e senza contese.
Ne deriva perciò questo risultato, o ci purifichiamo prima di rivolgerci al Signore oppure non meravigliamoci che le nostre preghiere rimangano inascoltate e senza risposta.
In tal caso dovremmo riconoscere di non offrire a Dio delle suppliche ma unicamente la nostra superbia ostinata, dovuta ad uno spirito di ribellione. “Imparate da Me che sono mite e umile di cuore”.
Il Cristo dunque, Via, Verità, Vita, ci invita ancora e sempre ad imitarlo perché solo Lui ha le parole di Vita Eterna.
IRA:dal Vocabolario e conseguenze.
Che cos’è l’ira? Consultiamo, al riguardo, un vocabolario della lingua italiana.
Ira: (1) improvvisa accensione d’animo contro qualcuno; si manifesta con grida, strepiti, atti violenti, improperi, minacce, offese e, quanto meno, con parole e gesti inconsulti.
Ma anche: (2) collera giustificata, giusto sdegno e furore.
Sinonimi ne sono: collera, furore, rabbia. Iracondo è colui che è molto incline ad adirarsi, che si adira con estrema facilità, infuriato, irato, iroso, incollerito.
In altre parole l'ira è un impulso a reagire contro una persona o cosa che è ci stata contraria e ci ha fatto soffrire.
Si manifesta prima con impazienza, poi con collera, poi con violenza, poi con fremore e infine con l'odio che pretende e prepara la vendetta per il solo piacere di fare del male.
I peccati che scaturiscono dall'ira sono la vendetta, l'indignazione, l'ingiuria, la bestemmia, lo sdegno, l'inimicizia, le separazioni, le percosse, ferite, omicidi, guerra e disgrazie.
L’ira, in quanto peccato, è il sentimento o l’intenzione di fare del male.
L’ira vuole danneggiare e distruggere, mentre la mansuetudine rifiuta di fare del male e l’essere pacifico previene la distruzione.
L’ira è il tentativo dell’uomo di “mettere a posto” l’avversario, di “restituirgli” il torto subito, e questo, la vendetta, la Bibbia dice che non è una nostra prerogativa, ma solo quella di Dio.
L’apostolo Giacomo ci ammonisce dicendo: “L’ira dell’uomo non promuove la giustizia di Dio” (Gm. 1:20).
Ogni qual volta, dunque sorge in noi l’ira, noi andiamo contro alle vie di Dio e non realizziamo le SUE vie.

dal BLOG: http://laprovvidenza.blogspot.it/2011/05/lirasignificato.html

http://www.etimo.it/?term=collera                      http://www.etimo.it/?term=ira 

http://www.analisigrafologica.it/ira.html