"non ci sono uomini perfetti, solo
intenzioni perfette! "
Mi disse una
volta un saggio...mentre mi arrovellavo nel giustificare
il mio insuccesso, rispetto all' idea di me e di quello
che dovevo fare, bella, ben fatta, con gratificazione e
convinzione, tirandomela per quanto fossi eccezionale e
adeguato al compito...invece...Quante volte la vita si è
svolta e evoluta in un modo inaspettato e strano,
rispetto alla cosa suggerita da un altro o pensata da
me! Vero quindi la prevalenza del fatto sull'
intenzione!
pag.14
sono indignatissimo! ! !
Nella mia vita ho
sempre curato la opinione degli altri integrata con la
mia, sono sempre stato curioso delle soluzioni e delle
prese di posizione dei mezzi di comunicazione di massa,
ho sempre anteposto le proposte degli altri e dei centri
di potere e politici a quello che potevo pensare io e
quindi sono sempre stato ritenuto individuo superfluo
nelle decisioni, nelle organizzazioni, nelle iniziative,
facendomi stimare solo per il mio modo cortese e
accogliente, per la mia bontà comportamentale e per la
attenzione nei confronti degli emarginati, sentendomi
uno di loro...queste caratteristiche mi hanno condotto
all' oggi, periodo funesto sia per come mi considero,
sia per come sono giunto a considerare la società in cui
vivo. E' chiaro che umore e consapevolezza sono legate
all' età, alla salute fisica e mentale, alla percezione
di impotenza e confusione rispetto al mio intorno vicino
e a quello lontano, conosciuto solo per letture e come
spettatore da divano....ma quando la mattina al bar,
mentre leggo un giornale e bevo un cappuccino, assisto
per caso ad un servizio di MTivu che parla delle case
dei TEENS americani e ne intervista alcuni, sento
salirmi una rabbia e una indignazione che devo qui
scaricare, se no mi si alza ancor di più la pressione
... Un giovane e aitante "fratello nero" sta nel
tavolino vicino al mio e anche lui legge il giornale e
assiste al servizio televisivo e quando mi avvicino per
farmi dare il giornale che adesso lui ha smesso di
leggere, mi si alza brontolando e dicendo tra i denti: "
ma a me che me ne importa di quelle cose là..." io penso
che anche lui è rimasto scocciato e scioccato dalle cose
che arrivano dalla televisione, sotto le specie di un
satollo giovine bianco ebbro della sua casa, dei suoi
genitori, dei suoi amici e delle cose che desiderandole
ottiene quasi subito, tipo una mercedes supersportiva
identificata come sua e che lui ama particolarmente...La
barista mi dice che il ragazzo nero è sempre così di
mattina e che non c' entra quello che dice la tele, ma a
me l' impressione resta, perchè anch' io sono scocciato
di quel servizio di MTivu e delle proposte che fa:
"eccole le case dei teenagers americani" SI',
bastardi!!(adesso mi va di offendere) uno su un milione:
andate a filmare e intervistare un teenager in un
appartamento del BRONX o in una casupola al confine tra
MEXICO e TEXAS o in una ROULOTTE di un Navajo ai bordi
della riserva o...e facciamo il confronto!!! bastardi,
drogati e spietati giornalisti di MUSIC TIVU America e
tu OBAMA del cappero che fai: sorridi e mangi un
hamburger o pensi che non fa niente questa cosa alla
psiche dei tuoi giovani elettori?
QUINDI
ora che mi sono
sfogato, sto un po' meglio e la pressione si attesta sui
140 - 90 che per me va bene!
prendi un
foglietto e piegalo più volte secondo la tua maniera
solita, poi riaprilo e segna con una penna le pieghe :
ognuno di noi mi sa che le ottiene diverse, perchè
ognuno di noi ha un modo diverso di agire, pensare e
desiderare: oggi quelle qui sopra mi sono venute a me...
pag.15
i PROCOL
HARUM a Bergamo GRATIS al
Palazzo della Provincia il 24 luglio 2010
ecco che gli
spunti ora possono diventare discorso: chi sono oggi io?
Chi sono stato? Che relazione c'è fra i miei
sogni-desideri e la realtà che vivo?
La mia è pazzia o
nevrosi? Il mio pensare è coerente o distonico? Le
mie opere sono adeguate e aderenti ai miei discorsi? Il
mio esempio è perseguibile o da perseguitare? Il mio
futuro è da innestare al presente o da costruire oltre
il confine di ciò che è stato ed è?
l
o n t a n o d a
c i ò ma quanto
lontano e cos' è "ciò?"
Ora torno a
svolgere il tema in modo convenzionale e mi sforzo di
essere semplice, chiaro e comprensibile ai miei lettori!
Tutto iniziò
quando passai dal succhiare latte al succhiare relazioni
con gli altri intorno a me e l' ambiente della mia vita,
attratto dagli esempi circostanti e dalle proposte degli
educatori e delle atmosfere ambientali in cui ero
immerso: no, non ci siamo, queste frasi, mi sa, le
capisco solo io...
Tutto iniziò,
dicevo, quando la mia mente, cominciò a registrare
coscientemente e quindi a memorizzare, le esperienze:
ASILO:
trasformare il gambo di una foglia di catalpa in
pistola, ricavando un ingresso per il dito indice nel
taglio separatore praticato nel gambo stesso come avevo
visto fare da qualche altro compagnetto d' asilo,
durante il tempo libero nel cortile... innamorarsi (
scegliere e mirare la Manuela, bella bambina dai capelli
rossi circondata da ammirati altri bambini....ricevere
dalla suora uno scappellotto durante la refezione perchè
a detta sua avevo rovesciato un bicchiere con l' acqua
davanti a me, cosa peraltro non vera o non
coscientizzata (ingiustizia)....ricevere dalla zia che
mi portava all' asilo la quasi quotidiana casetta di
plastica gialla piena di cioccolato al latte, visibile
all' interno dopo lo scoperchiamento del tetto rosso, da
strafogarsi col cucchiaino di plastica...ammirare Lana
Turner in figurina, appiccicata sopra il blocchetto
rettangolare di cioccolato nocciolato coperto di
carta stagnola dorata...masticare avidamente il
cremifrutto Althea di mele cotogne....però! Quanti
ricordi mi restano ancora alla coscienza del magico
periodo dell' asilo! a ben pensarci, rileggendo la
descrizi0ne di questi flash, quasi tutti i ricordi sono
alimentari a parte la astratta ma vivida sensazione di
amore per l' altra e la percezione di avventura
pericolosa fatta con l' uso delle armi...
segue ( quando ci
ho voglia) ELEMENTARI, VACANZE AL MARE, ALTRI
AMORI-PASSIONI, STUDI, INCONTRI, INTERAZIONI,
SUCCESSI-DELUSIONI-DOLORI-PAURE-SCONTRI.....
adesso mi rilasso
con la musica, mia droga culturale e consolatoria, mia
fuga e esibizione, mia guida
sensoriale-sensuale-emotiva-razionale-esoterica....
We skipped the
light fandango
turned
cartwheels
'cross the floor
I was feeling
kind of seasick
but the crowd
called out for
more
The room was
humming harder
as the ceiling
flew away
When we called
out for another
drink
the waiter
brought a tray
And so it was
that later
as the miller
told his tale
that her face at
first just
ghostly
turned a whiter
shade of pale
She said, 'There
is no reason
and the truth is
plain to see.'
But I wandered
through my
playing cards
and would not
let her be
one of sixteen
vestal virgins
who were leaving
for the coast
and although my
eyes were open
they might have
just as well be
closed
And so it was
that later
as the miller
told his tale
that her face,
at first just
ghostly
turned a whiter
shade of pale
Più
Bianca Di Un Lenzuolo.*
Noi ignorammo il leggero
Fandango
giravamo come grosse
monete per tutto il
pavimento
avevo una specie di mal
di mare
ma la folla chiedeva di
più
la stanza borbottava
così forte
che il tetto stava per
volare via
Quando chiedemmo un
altro drink
il cameriere portò un
vassoio
E fu così che più tardi
appena il Mugnaio
raccontò la sua storia
che la sua faccia,
all'inizio solo pallida
diventò più bianca di un
lenzuolo.
Lei disse che non c'era
ragione
e la verità è facile da
vedere
Ma io vagai tra le mie
carte da gioco
e non volevo lasciare
che lei fosse
una delle sedici vestali
vergini
che stavano partendo per
la costa
e sebbene i miei occhi
erano aperti
potevano benissimo anche
essere chiusi
E fu così che più tardi,
appena il Mugnaio
raccontò la sua storia,
che la sua faccia,
all'inizio solo pallida,
diventò più bianca di un
lenzuolo.
E così fu...
la rivoluzione parte dal
cervello
non smettiamo mai di
amare
I'm a lover (not a
fighter).
..succederà..
Your
multilingual business friend
has packed her bags and fled
Leaving only ash-filled ashtrays
and the lipsticked unmade bed
The mirror on reflection
has climbed back upon the wall
for the floor she found descended
and the ceiling was too tall
Your trouser cuffs are dirty
and your shoes are laced up wrong
you'd better take off your homburg
'cos your overcoat is too long
The town clock in the market square
stands waiting for the hour
when its hands they both turn backwards
and on meeting will devour
both themselves and also any fool
who dares to tell the time
And the sun and moon will shatter
and the signposts cease to sign
La tua
amica d'affari multilingue
ha fatto le valigie ed e' scappata
Lasciando solo posaceneri pieni
e il letto sfatto sporco di rossetto
Lo specchio riflettendoci bene
si e' arrampicato di nuovo su sulla parete
perche' si e' accorto che il pavimento si
era abbassato
ed il soffitto era troppo alto
I risvolti dei tuoi pantaloni sono sporchi
e le tue scarpe sono allacciate male
faresti meglio a toglierti il tuo cappello
Homburg
perché il tuo soprabito é troppo lungo
L'orologio della citta' nella piazza del
mercato
sta aspettando l'ora
quando le sue lancette girano entrambe al
contrario
e quando si incroceranno diverranno
se stesse e anche ogni idiota
Che osa dire l'ora
e il sole e la luna andranno in frantumi
ed i cartelli stradali smetteranno di dare
indicazioni
"All hands on deck, we've run afloat!' I
heard the captain cry
Explore the ship, replace the cook: let no
one leave alive!'
Across the straits, around the Horn: how far
can sailors fly?
A twisted path, our tortured course, and no
one left alive
We sailed for parts unknown to man, where
ships come home to die
No lofty peak, nor fortress bold, could
match our captain's eye
Upon the seventh seasick day we made our
port of call
A sand so white, and sea so blue, no mortal
place at all
We fired the gun, and burnt the mast, and
rowed from ship to shore
The captain cried, we sailors wept: our
tears were tears of joy
Now many moons and many Junes have passed
since we made land
A salty dog, this seaman's log: your witness
my own hand "
Tutte le mani sul ponte, oramai siamo in
mare" Ho sentito il capitano urlare
Esplorate la nave, rimpiazzate il cuoco: non
lasciate che se ne vadano vivi
Attraverso gli stretti, attorno capo Horn:
fin dove possono volare i marinai?
Un sentiero tortuoso, il nostro percorso
torturato, e nessun uomo rimasto vivo
Veleggiammo attraverso luoghi sconosciuti
all'uomo, dove le navi ritornano per morire
Nessun picco elevato, nessuna balda
fortezza, poteva accompagnarsi all'occhio
del nostro capitano
Al settimo giorno di mare in burrasca
giungemmo al nostro porto di arrivo
La sabbia così bianca, il mare così blu, un
luogo non mortale(non per i mortali)
Facemmo fuoco con il cannone, e bruciammo
l'albero, e remammo sino alla spiaggia
Il capitano urlò, noi marinai piangemmo: le
nostre erano lacrime di gioia
Da allora molte lune e molti mesi di Giugno
son passati,
Un cane salmastro, il solcometro di
quest'uomo di mare: il tuo testimone la mia
mano
Elettroencefalogramma piatto, macchine di
rianimazione a pieno ritmo e 24 ore su 24, disinfezione
delle piaghe da decubito....è vita questa? Sì, è ancora
vita, come lo è quella di una pianta in vaso, accudita,
protetta, disinfettata, travasata....In questo momento
nel mondo c' è chi vive così, come c'è chi, sano e
indipendente, non ha però un quattrino da spendere, un
affetto su cui contare, una professione, un lavoro, che
gli portino benessere e visibilità sociale...Poi ci sono
invece i furbi, i fortunati, i versatili, gli
incoscienti, gli audaci, gli intelligenti, gli adatti, i
tosti, i preparati, i bastardi , che condizionano l'
intorno e anche il lontano da loro, determinando le
scelte di migliaia di persone senza particolari qualità
e opportunità. Io, ormai conscio dei miei innegabili
limiti e delle mie pur innegabili qualità e ambizioni,
cerco ogni giorno angosciosamente un perchè che
giustifichi il mio vivere: Affetti? Responsabilità,
Desideri? Vizi? Esplicazioni sociali? Fortune? Poteri?
Cosa ho detto? "Giustifichi il mio vivere?" Non c' è
niente da giustificare, se ci pensiamo bene, c' è da
scegliere, mentre si è immersi nella società del
conviene, del si fa così, dell' acquista quello che ti
serve, del appari e sarai riconosciuto...C' è da
scegliere questo sì, questo no, questo forse, questo
mai, questo tra un po'... Mentre cammino per strada,
incrocio di tutto e lo raffronto a me e a quello
che mi sento di essere oggi e mi rispondo: " ok,
sciegliamo momento per momento nell' attesa di momenti
in cui le scelte diventano obbligate, non facoltative...
Certo è dura avere coscienza delle proprie incapacità,
approssimazioni, balle, chiacchiere rispetto all'
opposto, cioè le capacità riconosciute, le esattezze
funzionali, le dissertazioni motivate, le proposizioni
operative che costruiscono fiducia e stima nel
soggetto...a me resta invece l' applicarmi senza
aspettarmi risultati tangibili...o no? Fatto l' impianto
passiamo all' esempio: Ho studiato e studio quindi
applico e faccio applicare, ma le persone coinvolte
sapranno accettare gli ordini: sì, se ne sono convinte,
no, se nella loro esperienza altre soluzioni appaiono
migliori... sono fisicamente forte e reattivo, quindi
posso combattere e gareggiare prevalendo su chi è un po'
meno dotato di me: sì, nei limiti di regole rispettate,
no, se l' altro gioca "sporco"... desidero quindi
voglio, in genere cose o persone da usare a mio
piacimento: sì, se trovi chi si fa usare e se ti
appropri senza vergogna dell' altrui proprietà, no, se
non hai coraggio e ti fai frenare da scrupoli ed etiche
comportamentali... Riassumendo: sfera delle competenze,
sfera delle fisicità, sfera delle emozioni...cosa resta
fuori da ciò? La sfera dell' insondabile, che però è
anche indefinibile, solo intuibile...Mi fermo e
concludo: " tutte le vite sono necessarie se accettate,
tutte le esperienze sono alla portata, ma non devono
distruggere senza proporre ricostruzione, tutti i
desideri devono essere sintonizzati con quelli degli
altri: è chiaro che la sintesi non è nè definitiva, ne
immutabile: per noi cristiani ci ha provato BiBBia e
VanGelo: Riconosci che vieni da DIO - Non dubitare mai
della sua legge - Pregalo con tutta la potenza del tuo
essere - Riconosci che chi è venuto prima di te ha in sè
un valore da onorare - non fermare la vita - non
sporcare o confondere sentimenti con le pulsioni - non
appropiarti di ciò che è indispensabile ad un altro -
non mentire per causare confusione e danno - non ti
intromettere nel diritto di un altro...Non Non Non Non,
quante proibizioni, vanno compensate con indicazioni
positive e propositive...AMA IL PROSSIMO TUO COME TE
STESSO, RICONOSCENDO CHE QUESTA E' L' UNICA VOLONTA' DEL
DIO CHE TI HA CREATO...non studiare da DIO, ma capisci
l' essenza dell ' uomo, per diventare simile a DIO, mai
uguale! Accetta ciò di cui sei fatto con spirito umile,
non rassegnato, sottomesso e falso, ma convinto e
continuo... Ho scritto tutto ciò i n un periodo di
consapevolezza triste e frustrante, per ripartire verso
un futuro deciso e sincero...Dedico questa pagina alla
zia Maria...
In questo istante esatto contemporaneamente nel mondo
avvengono miriadi di fatti i più diversi fra loro e
tutti giustificati da un fatto precedente che ne
favorisce la realizzazione: si ama, si uccide, si
stramangia, si digiuna volutamente o per forza, si
discute, si dorme, ci si insulta, si spaventa, si corre,
si nuota, si vola, si osserva ecc. si contempla. si
medita, si ascolta, si muore sereni, agitati, sorpresi,
rabbiosi, scontenti, annoiati, distrutti, disperati,
gioiosi...si prega, ci si raccomanda, si studia, si
scopre, si realizza, si costruisce, si produce, si
recita, si sogna...c'è forse un denominatore comune a
tutto ciò? Pensa, che ti pensa, che ti pensa, quello che
resta elemento di unificazione è proprio l' atto del
pensare: la coscienza di ciò che ti accade e poi il
nulla: il nulla nel sonno profondo, nella cessazione
delle funzioni vitali, nello stordimento della mancanza
d' ossigeno, nella quiete delle mente a elettricità
assente...e allora cos'è che giustifica l' avvenire dei
fatti, come cosa irrinunciabile e duratura nel
riprodursi abitudinario finchè si può? Il pensiero, che
poi si fa discorso, poi lettura, poi scrittura, poi
rilettura, nuovo pensiero, comunicazione, svago,
racconto, esperienza, memorizzazione, storia e infine
tradizione...
pag.21
E' il giorno dei PROCOL
HARUM...io sono reduce da una cerimonia funebre in
chiesa: si è dato il saluto ad un dottore
cinquantaquattrenne che se n' è andato dopo quattro anni
di malattia grave...Ho ascoltato belle musiche, ho
meditato i testi e le parole del parroco, ho sbirciato
visi e figure umane, ho apprezzato gli odori e le luci,
ho guardato il cielo terso e azzurro sopra di me, ho di
nuovo scelto la vita sui mali pensieri e sulla morte,
sulle insoddisfazioni e sugli abbandoni in nome del
bello di vivere, delle speranze che conservano i
giovani, che attraverso loro coltivano i genitori, che
fanno la ragione principale dei vecchi per rimanere
ancora un po' qui sulla terra, questa terra di
esaltazione dei sensi e di lacerazioni abissali, di
serena e pacata soddisfazione e di disperante solitudine
e cupa degenerazione... Ho sessantaquattro anni e vengo
a cantare a Bergamo l' ennesima versione della mia più
bella canzone pensa Gary Broker, ora dovrò pensare a
vivere senza la guida di mio padre, pensa Anna, io devo
parlare efficacemente e sinteticamente di un vivente che
è stato e convincere della fede in Dio Creatore e Gesù
Salvatore nonostante il dolore e i perchè irrisolti si
propone il parroco, io devo scegliere come proseguire la
mia esistenza e cosa approfondire credibilmente e
proporre agli altri professionalmente...e così via per
ognuno sotto il sole, nella pioggia, in auto, al ballo,
nei desideri e nelle scelte, nelle insistenze e nelle
rese... Per il momento però solo PROCOL HARUM (lontani
da ciò)!
adagio di
ALBINONI - Mosè di E. MORRICONE - io non sono degno di
CLAUDIO CHIEFFO - se tu m' acccogli - tra le mani non ho
niente - io credo RISORGERO' - SIGNORE DELLE CIME -
QUANDO BUSSERO' di Marcello Giombini - Tu sei la mia
vita - Alleluia - Santo - Mistero della fede
ascoltiamoli
questi pezzi e apprezziamo gli sviluppi
armonico-melodici descrittivi dei significati e degli
aneliti...
IO, SALVATORE, RICCARDO, ERNESTO e
chi vorrà essere insieme a noi, cantiamo e suoniamo le
lodi della vita...
(repertorio vario)
pag.22
e adesso B A S T A: invoco la
semplicità
questa è la
pagina della semplicità
semplice alzarsi
dal letto
semplice lavarsi,
vestirsi fare colazione pulire le stoviglie salutare i
bambini accompagnarli a scuola andare al lavoro
semplice salutare
collaborare ordinare scambiare favori e competenze
aggiornarsi pretendere proteggere e proteggersi
astenersi chiedere
semplice la pausa
pranzo
semplice
telefonare
semplice tornare
a casa
semplice leggere
scrivere fare i conti pagare quella tassa rispondere al
telefono pulire casa incontrare l' amico o il parente
aiutare o farsi aiutare
semplice guardare
la tele andare al cinema o a teatro
semplice ballare
ascoltare musica bersi una birra insieme
semplice farsi
visitare dal medico
pregare
semplice spegnere
la luce e andare a letto
semplice il
giorno dopo
semplice
semplice
poi semplice
affrontare gli inevitabili imprevisti, le sorprese, il
buono, il bello, il triste, l' allegro, il male, il
santo o sacro, il buio, la luce....
S E M
P L I C E
pag.23
in attesa di ispirazione, vivo la
vita quotidiana dando il meglio momentaneo di me.
pag24
Mario è molto demotivato, ma
Vittorino Andreoli viene in mio soccorso e mi
incoraggia: " nella debolezza c' è forza, nella
ingenuità sincera c'è soluzione, nell' apprezzamento
amoroso e consapevole c'è iniziativa, nella proposta
autentica e poco riflettuta c'è la gara a far bene,
nella sconfitta, nella indifferenza, nella malattia,
nella disgrazia, nella fine, c'è la sfida a fare il
meglio per lasciare il meglio ad altri per sempre..."
Andreoli pensa come tiene i suoi capelli
,
Andreoli mi può capire e spronare, mi può accompagnare,
anzi glielo chiedo da qui: incoraggiami a ritornare
così:
e grazie, grazie
per essere arrivato fino ad oggi!