Questo
salmo, il «Miserere, rimane la più autentica delle nostre
preghiere umane. Il tono è semplice, sobrio, diretto.
Per
trovare una simile sincerità nella confessione, ci voleva una
fiducia illimitata nella misericordia di Dio.
Sia
che esprima il pentimento del re Davide dopo il suo adulterio (2
Samuele 12, 13) o quello del popolo giudeo tornato dall'esilio,
durante il quale ha preso coscienza della sua infedeltà, questa
implorazione ci mostra il volto genuino della penitenza. L uomo
prende coscienza della gravità del peccato che lo allontana da
Dio (Ezechiele 2, 3.7; 16, 43);
il
male affonda le sue radici nell'intimo dell'essere (Geremia 5,
23; 7, 24; 17, 9; Ezechiele 36, 26). Non basta un perdono
sbrigativo, una purificazione esteriore: è il cuore che deve
trasformarsi.
Soltanto Dio può operare questa nuova creazione e immettere uno
spirito nuovo (vedi Ezechiele 36, 26), che permette di riaversi
e di rimettersi umilmente nelle sue mani. Egli solo è capace di
rispondere al desiderio di rinnovamento totale, che non può
essere disgiunto da una autentica richiesta di perdono. Il
pensiero corre già a Paolo che descrive con parole sconvolgenti
la situazione drammatica del peccatore (Romani 7, 14‑25)
contrapposta alla vita entusiasmante del cristiano che si lascia
condurre dallo Spirito Santo (Romani 7, 8).
Colpisce particolarmente il v. 7: 1 uomo ‑ o il popolo ‑ è
concepito nel peccato, generato nella colpa.
L'autore non pensa di sicuro a un peccato della madre che
potrebbe contagiare il bambino, né 1 Antico Testamento considera
peccaminosa l'unione coniugale;
il
salmista intende piuttosto far comprendere, con questa immagine
dl straordinaria violenza, che 1 uomo nasce come prigioniero di
un ambiente di peccato.
*9 L'
issopo
, pianta odorosa, era usato
nella purificazione dei lebbrosi (vedi Levitico 14,4) e nelle
aspersioni rituali.
*16 Il
sangue può significare la malattia, la morte o il delitto
(l'omicidio).
*
20‑21 ,aggiunta post‑esilica, forse prima della ricostruzione
delle mura di Gerusalemme nel 445 a.C. |