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2 0 0 9

                                CREATIVITA'       FLESSIBILITA'         LENTEZZA            NOVITA'           DELICATEZZA         ALLEGRIA          CURIOSITA'

2 O O 9

un anno di consolidamento

di risoluzione

di sperimentazione

di rimozione

semplificazione

ma

se possibile e credibile

d' amore per l' altro

per la vita

per tutte le storie

e senza spazio eccessivo

per strategie di potere e

bugie deleterie!

U L T I M O per gli ultimi.

lo scopo è quello di costruire e mantenere una rete di persone che sentano di condividere un modus vivendi più autentico e solidale rispetto a quello opportunista e bugiardo che gioca con le stesse leggi nate e approvate per tutelare chiunque soprattutto i più indifesi inutili inoffensivi indigenti in una parola DEBOLI.

QUALCHE ESEMPIO?

 Wikipedia Affiliate Button

 

NEL WEB SE NE INCONTRANO TANTI, TUTTI COLLEGATI DA LINK, PER CUI UNO TIRA L' ALTRO

per aspiranti suicidi:

l'isola dei suicidi rimandati:

...e così, se mi arrendo, non occorre che mi suicidi subito, ma mi favorisco la partenza (magari virtuale) per un luogo isolato o quasi, dove trascorrere i propri giorni, senza aspettative, lotte, successi garantiti, ma dove le giornate passino al ritmo del sole e delle stagioni...nell' attesa di cambiamenti, sviluppi oppure mera sopravvivenza... Non è forse questo come un suicidio non cruento, con una porta d' uscita? Allora invito i disperati, i perdenti, i confusi, i malinconici, i tarati, i traviati, i brutti, i soli, i poveri, gli indigenti, i disabili, i sognatori, i delusi, i mobbizzati, i pacifici, gli ingenui, i frustrati, i vecchi dell' uno e dell' altro sesso, a ricorrere MAI al suicidio vero, ma all' abbandono della lotta per l' affermazione, con la scelta della resa tramite l' allontanamento verso un' isola, un luogo, una realtà dove operare con le proprie forze migliori, insieme a chi come lui/lei soffre, cose esistenziali simili alle sue!

Dedico questa proposta virtuale a un quarantenne suicida per lavoro! Non da disoccupazione, ma da disperazione per la perdita di stima in sè come operatore finanziario.

 

Scala Per Il Paradiso (stairway to Heaven)

 
C'è una signora che è sicura
che sia oro tutto quel che luccica
e sta comprando una scala per il paradiso
quando vi arriverà sa
che se tutti i negozi sono chiusi
con una parola può ottenere ciò per cui è venuta
e sta comprando una scala per il paradiso

c'è una scritta sul muro
ma lei vuole essere sicura
perché, come tu sai, talvolta le parole hanno due significati
su un albero vicino al ruscello
c'è un uccello che canta
talvolta tutti i nostri pensieri sono sospetti
e questo mi stupisce
e questo mi stupisce

c'è una sensazione che provo
quando guardo a Ovest
e il mio spirito grida di andarsene
nei miei pensieri ho visto
anelli di fumo attraverso gli alberi
e le voci di coloro che stanno in piedi ad osservare

oooh e questo mi stupisce
oooh e questo mi stupisce davvero

e si mormora che presto
se tutti noi intoniamo la melodia
il pifferaio* ci condurrà alla ragione
e albeggerà un nuovo giorno
per coloro che aspettavano da lungo tempo
e le foreste risponderanno con una risata

e questo mi stupisce

Se c'è trambusto nella tua siepe
non ti allarmare
è solo la pulizia di primavera per la festa di Maggio

sì, ci sono due strade che puoi percorrere
ma a lungo andare
c'è sempre tempo per cambiare strada
e ciò mi fa stupore

la tua testa ti ronza e il ronzio non se ne andrà
nel caso tu non lo sapessi
il pifferaio ti sta chiamando per unirti a lui
signora cara, può sentire il vento soffiare?
e sapeva
che la sua scala è costruita sul vento mormorante?

e scendiamo in strada
le nostre ombre più grandi delle nostre anime
là cammina una donna che noi tutti conosciamo
che risplende di luce bianca e vuole dimostrare
come qualsiasi cosa si tramuti in oro
e se ascolti molto attentamente
alla fine la melodia verrà da te
quando tutti sono uno e uno è tutti
per essere una roccia e per non rotolare via

e sta comprando una scala per il paradiso

Note
* "piper" nello slang inglese significava "spacciatore". Si ignora se in questa canzone si faccia riferimento a tale accezione, può essere un doppio senso.
 

contro tentazioni e contraddizioni del carattere, dell' indole e delle azioni, propongo lo studio e la contemplazione di ciò che di meglio ha prodotto il genio e l' impegno umano, per esempio  il clavicembalo ben temperato e le sue musiche, a dimostrazione che sia per inventiva, sia per tecnica, sia per utilità, sia per condivisione, questa opera ingentilisce, ma contemporaneamente rafforza e consolida l'anima e l'impegno, proprio con la pratica e la riflessione del suo edificio edificante!

Una delle cose che noi semplici appassionati di musica invidiamo a chi è capace di suonare uno strumento, oltre alla padronanza del medesimo, è la possibilità di esercitarsi su composizioni il cui solo ascolto per noi rappresenta un piacere assoluto e una forma di nutrimento per lo spirito. Chissà, viene da pensare, quali orizzonti si spalancheranno davanti a chi sa comprendere i segreti tecnici che stanno dietro a capolavori del genere, e magari perfino applicarli. Il patrimonio musicale è ricco di opere di questo tipo, in particolare per chi suona il pianoforte: si va dalle Sonate (relativamente) facili di Mozart agli affascinanti Studi di Debussy, adatti per pianisti già abilissimi. Ma anche per quanto riguarda queste composizioni "didattiche", come per svariati altri generi, la prima pietra dell'edificio l'ha posta Johann Sebastian Bach, e non si tratta di una pietruzza illusoria stile inaugurazione del ponte sullo Stretto, bensì di un colossale basamento granitico su cui si appoggerà un gran numero di opere successive. "Preludi e fughe attraverso tutti i toni e semitoni, sia maggiori che minori, ad uso della gioventù studiosa musicale, come a particolare ricreazione di coloro che in questo studio sono già versati": così recita il sottotitolo del primo libro del "Clavicembalo ben temperato". Al di là delle implicazioni calcistiche dei "Toni e semiToni" (quello attuale è un semiToni) e a parte il fatto che a coloro che ne possono trarre "particolare ricreazione" vanno aggiunti i puri ascoltatori come me, la definizione illustra già bene il contenuto di questa monumentale raccolta di 24 preludi e altrettante fughe. Si tratta della migliore dimostrazione immaginabile delle proprietà e dei rapporti intercorrenti tra le dodici note a disposizione di ogni musicista, e (per fortuna) anche di ogni ascoltatore. Ai tempi di Bach la divisione della distanza tra due note uguali ma di diversa altezza (l'ottava, da un do al do successivo) in 12 intervalli uguali (i famosi semitoni) era già stata teorizzata. Ma fu davvero immensa la sua capacità di rendere solari e direttamente percepibili le simmetrie presenti in questo cerchio, frutto di una partizione freddamente geometrica ma al tempo stesso magico, curiosamente simile a quello che rappresenta la volta celeste divisa secondo le 12 costellazioni dello Zodiaco. Si parte dalla proprietà che consente di costruire su ognuno di questi spicchi due tipi di scale (maggiore e minore) a seconda dell'ampiezza degli intervalli successivi alla nota di base. Quindi, per ognuna delle 24 tonalità ottenute, vengono esplorate prima (nel Preludio) le potenzialità melodiche e poi (nella Fuga) quelle contrappuntistiche, legate alla sovrapposizione di più temi che si intrecciano e si accavallano in una specie di moto perpetuo che sembra tendere verso l'infinito. La presenza di una fuga per ogni tonalità è l'ennesima conferma di quanto il contrappunto sia al centro dell'arte di Bach, anche in lavori come questo, in cui si tratta d'altro. Il saggio musicale per eccellenza sul contrappunto sarà l'enigmatica e incompiuta "Arte della fuga". Ben 48 tra preludi e fughe compongono questo primo libro, già perfettamente completo dal punto di vista teorico, ma Bach in tarda età troverà la forza di ripartire dal do maggiore e di costruire sulle medesime basi un altro poderoso edificio, che è appunto il secondo libro del "Clavicembalo ben temperato". Dato il loro numero non è il caso di addentrarsi nella descrizione di ognuno di questi preziosi pezzi di musica. Citiamo qua e là i più originali: il Preludio n° 1 in do maggiore è senz'altro il più famoso. Il suo inconfondibile tema, "ciclico" come il movimento di una vite senza fine, è anche quello della cosiddetta "Ave Maria di Bach-Gounod" (molto più di Bach che di Gounod, direi); il n° 4 in do diesis minore e il n° 8 in mi bemolle minore si fanno notare per la loro estensione e soprattutto per le sublimi melodie, molto malinconiche, il n° 9 in mi maggiore per il gentile tono salottiero che annuncia l'ormai prossimo stile rococò, mentre il n° 6 in re minore si esaurisce in un frullio di note rapido come un batter d'ali; il n° 16 in sol minore si apre con un trillo inquietante e prosegue non meno cupo. Particolarmente gradevoli e "moderni" per l'estrema dilatazione delle battute, con note staccate e rarefatte che a tratti sembrano addirittura anticipare Satie, sono i Preludi n° 12 in fa minore e n° 22 in si bemolle minore. Ho citato solo preludi, ma è sottinteso che le fughe corrispondenti non sono da meno: i limiti di fantasia imposti dalle rigorose regole del contrappunto sono più che compensati dal perfetto incastro tra i temi che si rincorrono come le onde del mare: via via che uno si esaurisce ecco sopraggiungere, con forza rinnovata, il successivo. Concepita nel '700 per il clavicembalo, antenato del pianoforte dal suono secco e metallico, quest'opera si è dimostrata particolarmente adatta all'esecuzione per pianoforte, ma ciò in effetti vale per tutte le composizioni per tastiera (e non solo) di Bach. Ulteriore prova della loro attualità, o meglio della loro totale atemporalità: si tratta di musica assoluta, e quindi non riferibile ad una certa epoca. Con tutto il rispetto per gli innumerevoli pianisti che si sono cimentati nell'impresa, l'interpretazione di Glenn Gould ha un qualcosa di unico non solo per la tecnica sopraffina (che si dà per scontata nei grandi pianisti), ma soprattutto per come riesce a conciliare fantasia e assoluta attenzione all'aspetto contrappuntistico, che Gould (proprio come Bach) considerava centrale nella sua concezione musicale. Soprattutto nelle fughe si avverte che Gould si trova nel suo ambiente naturale: basta sentire in che modo inconfondibile sottolinea l'ingresso di un nuovo tema che va a coprire il precedente, con note perentorie e dai contorni così precisi e marcati da dare la sensazione di avere una consistenza solida. Dietro l'apparente naturalezza di queste esecuzioni in realtà è nascosta la faticosa e quasi maniacale ricerca di riprodurre fedelmente sul pianoforte il suono asciutto ed essenziale del clavicembalo. Per far questo Glenn Gould passò anche attraverso tentativi bizzarri, come la creazione di un pianoforte ibrido ("harpsipiano") rinforzato da puntine metalliche, ma ad un certo punto si dovette convincere che la sua immensa abilità tecnica sarebbe stata l'unico mezzo per poter suonare un pianoforte come se fosse un clavicembalo, senza sfruttare o quasi gli effetti di risonanza. Una misura di quanti sforzi abbia richiesto tutto ciò la danno le date delle singole registrazioni di preludi e fughe: si va dal 1962 al 1965, e per di più in ordine sparso, non di tonalità. Ma per quanto accidentata sia stata la strada per ricomporre questo mosaico di 48 pezzi, il risultato finale dimostra senza ombra di dubbio che ne valeva la pena

  Recensione di: Grasshopper , (Tuesday, November 07, 2006) nel sito http://www.debaser.it/

esempio:            spartito                      ascolto (fuga in C minor - do minore - libro 2 )                         analisi

http://midiworld.com/bach.htm

 

     

1952

 high noon

Do not forsake me, oh my darlin'
On this, our weddin' day
Do not forsake me, oh my darlin'
Wait, wait along

From noon-day train we'll wait Frank Miller,
If I'm a man I must be brave
And I must face a devily killer,
Or lie a coward, a craven coward
Or lie a coward in my grave

Oh, to be torn 'tweenst love and duty
S'posin' I lose my fair-haired beauty
Look at that big hand move along
Nearin' high noon

He made a vow while in state prison
Vowed it would be my life or his'n
I'm not afraid of death but oh
What will I do if you leave me?

Do not forsake me, oh my darlin'
You made a promise when we wed
Do not forsake me oh my darling
Although you're grievin',
I can't be leaving,
Untill I'll shoot Frank Miller dead

Wait along,(wait along) wait along
Wait along, wait along
(Wait along, ,wait along, wait along, wait along)

DO NOT FORSAKE ME OH MY DARLING
ON THIS OUR WEDDING DAY
DO NOT FORSAKE ME OH MY DARLING
WAIT, WAIT ALONG
I DO NOT KNOW WHAT FATE AWAITS ME
I ONLY KNOW I MUST BE BRAVE
FOR I MUST FACE THE MAN WHO HATES ME
OR LIE A COWARD, A CRAVEN COWARD
OR LIE A COWARD IN MY GRAVE

OH TO BE TORN TWIXT LOVE AND DUTY
S'POSIN' I LOSE MY FAIR HAIRED BEAUTY
LOOK AT THAT BIG HAND MOVE ALONG
NEARING HIGH NOON

HE MADE A VOW WHILE IN STATES PRISON
VOWED IT WOULD BE MY LIFE OR HIS'N
IM NOT AFRAID OF DEATH BUT OH
WHAT SHELL I DO IF YOU LEAVE ME

DO NOT FORSAKE ME OH MY DARLING
YOU MADE THAT PROMISE AS A BRIDE
DO NOT FORSAKE ME OH MY DARLING
ALTHOUGH YOU'RE GRIEVING
DON'T THINK OF LEAVING
NOW THAT I NEED YOU BY MY SIDE

WAIT ALONG, WAIT ALONG, WAIT ALONG, WAIT ALONG
 

Non Mi Abbandonare (Do Not Forsake Me)

Amore amor se mi vuoi bene
Non mi lasciare mai
Percio' in quest'attimo fatale 
No, non partir!

Non so il destino che mi attende, 
Ma devo andarlo ad affrontar
Non vedi l'ansia che mi prende
Qualunque sia 
La sorte mia 
Tu non mi devi abbandonar!

Sento gia il tempo che cammina, 
Sento che l'ora s'avvicina
E la gran mano del destino 
Appar su nel ciel
Vado a ballar con la morte 
Che del mio cuor sara piu' forte
Se nel frattempo tu mi lascerai
Resta qui, non partire.

Amore amor se mi vuoi bene, 
Tu non mi devi abbandonar,
Amore amor se mi vuoi bene
Qualunque sia, 
La sorte mia, 
Tu non mi devi abbandonar

Resta qui, dolce amore, 
Resta qui non partir
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

cosa collega queste immagini, quest suoni, questi scritti a me?

non lo so per certo, ma la sensazione è che le mie scelte di vita a queste suggestioni sono correlate!

 

da sotto nella miseria nasce l 'idea che trionferà